I sogni del lago salato

Andrea Segreitalia72 min2015
Il Kazakistan oggi vive l'euforia dello sviluppo, basato in gran parte sull'estrazione di petrolio e gas. L'ENI ha un ruolo chiave nella gestione dei giacimenti kazaki e molti sono gli italiani che lavorano in Kazakistan.

I sogni del lago salato

Andrea Segreitalia72 min2015

Sinossi

l Kazakistan oggi vive l’euforia dello sviluppo che l’Italia non ricorda nemmeno più.

Eppure la sua crescita è legata a doppio filo con l’economia italiana. La crescita dell’economia kazaka, pari al 6% annuo (un tasso che l’Italia ha avuto solo negli anni ‘60), è basata in gran parte sull’estrazione di petrolio e gas. L’ENI ha un ruolo chiave nella gestione dei giacimenti kazaki e molti sono gli italiani che lavorano in Kazakistan, in particolare nelle regioni intorno al Mar Caspio, dove è stato girato questo film.

Le immagini delle grandi steppe euroasiatiche, degli spazi infiniti e ordinati delle terre post- sovietiche si intrecciano nel film e nella mente dell’autore con le immagini dell’Italia anni ‘60, trovate sia negli archivi ENI che in quelli personali girati dalla madre e dal padre di Andrea Segre, che negli anni ’60, ventenni, hanno vissuto l’euforia della crescita.

Viaggiando tra Aktau e Astana, tra le steppe petrolifere a ridosso del Mar Caspio e l’iper-modernità della neo capitale, il film si ferma ad ascoltare le vite e i sogni di vecchi contadini o pastori e di giovani donne le cui vite sono rivoluzionate dall’impatto delle multinazionali del petrolio nell’economia kazaka. I loro racconti dialogano a distanza con quella di uomini e donne italiane che cinquant’anni fa vissero simili emozioni e speranze.

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Cast & crew

Andrea Segre
regista

Commenti al film

SergioGibellini
Sergio Gibellini
October 23, 2019 at 5:01 PM
Molto bello e interessante, grazie! Belli anche il filmini dei genitori di Andrea Segre! Lo rivedrò con calma. Cari saluti. Sergio
IrenePagano
Irene Pagano
October 27, 2019 at 3:14 PM
Grazie, amo i tuo modo di raccontare le storie. . e la fotografia è pura poesia.
GianniPat
Gianni Pat
November 17, 2019 at 11:18 AM
Il film mostra come il profitto se ne infischi delle conseguenze delle sue scelte. Costruise bisogni indotti e poi lascia macerie. Il progresso è un’altra cosa e si ottiene salvaguardando ambiente, salute e il lavoro dovrebbe esistere solo tenendo presente il lavoratore come persona. Gela è la dimostrazione di quello che non deve essere il lavoro. In Kazakistan, come dice il regista:”forse è ancora presto per capire”. Però ci sono tutte le conoscenze per capirlo e che permetterebbero di non fare gli stessi errori (Gela, Marghera, Taranto, Miteni e la lista potrebbe continuare all’infinito. Nel film la sovrapposizione della vita negli anni 60/70 con quella dell’attuale Kazakostan è fatta molto bene. Gianni Sbrogiò
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 7:58 PM
Andrea Segre, ci sei?
andreasegre
andrea segre
October 23, 2024 at 2:54 PM
si ci sono
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 7:59 PM
Eccoci qua! Ci sono!
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 8:04 PM
Credo ci sia una scena centrale molto importante nel film che rappresenta quello che davvero ho capito durante le riprese del film. Secondo voi qual è?
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 8:16 PM
La contadina che ha trovato un nuovo lavoro ed il caffè che si espanderà in ristorante?
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 8:17 PM
E’ una bellissima scena e un incontro importante, ma ce n’è una che per me è ancora più importante…piccolo indizio: uno sguardo molto intenso…
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 8:22 PM
Di un uomo silenzioso, che diceva alla moglie di denunciare la carenza di servizi, che volgeva lo sguardo sempre altrove con senso di pudore, ricordo poi uno sguardo intenso verso la camera… Poi ci sono le scene della donna meno giovane che lavora nell’industria e torna al paese e della giovani che le chiede cosa prova Poi ci sono la mamma e figlia che non è molto ricca ma si sente benestante …
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 8:25 PM
Come riesci a fare parlare le persone in modo così naturale e spontaneo, a tirar fuori i loro pensieri?
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 8:28 PM
L’intervista dialogo tra madre e figlia era la scena di cui parlavo. Come la figlia guarda la madre convinta che il “sogno” stia funzionando alla grande, mentre lei sa che quel sogno è a scadenza.
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 8:30 PM
Cerco di costruire con le persone una condivisone di urgenza, che non sia solo la mia ma diventi anche la lro e che la loro insegni qualcosa alla mia, anche mettendomi in discussione. E poi la cosa fondamentale è permettere alle persone di parlare la loro madre lingua, anche se io non la conosco.
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 8:31 PM
Sì ricordo bene quel particolare e la figlia pensa all’ingenuità positivistica della madre, dice che è anche interesse degli stranieri metter mano sul petrolio e poi ridono un poco insieme…
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 8:39 PM
A volte si pensa che questo processo capitalista neoliberista, questo cosiddetto sviluppo, sia una scelta democratica, che dipenda dalla volontà persone, quasi che esse lo determinino e che non si oppongano abbastanza ad esso. Ma le persone contano qualcosa a livello di decisioni politiche e sociali? Forse possono solo stare al gioco e nuotare nella corrente nel miglior modo possibile e trovare consolazione nel consumismo …
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 8:41 PM
Molto bello il film documentario e fa riflettere, nel mio caso specialmente rivedendolo una seconda volta. Questo sistema Zalabb per me è molto utile abitando in periferia. Significativo per me nato nel 51 che ho vissuto in città la cosiddetta crescita, ho visto arrivare la televisione, il frigorifero, i caloriferi in casa, l’automobile …
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 8:43 PM
Sei riuscito a fare amicizia con qualcuno? Come vi hanno accolto? Avevate l’appoggio di ENI? Molti stranieri lavorano in Kazakistan nelle industrie al di là della ferrovia e negli uffici delle città?
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 8:57 PM
Non avevamo l’appoggio di nessuna autorità, nè multinazionale, abbiamo cercato di incontrare le persone reali e di costruire relazioni su cui far crescere il film. Per i Kazaki è molto difficile, e anche in alcuni casi pericoloso, parlare di questi temi, così molti hanno rifiutato il nostro invito, ma chi poi ha deciso di partecipare al film l’ha fatto con intensità e con alcuni di loro siamo rimasti in contatto. Unico rapporto con ENI è stato relativo ai materiali d’archivio. L’archivio ENI è però gratuito, perché ritenuto patrimonio pubblico: non abbiamo pagato nulla, abbiamo solo dovuto chiedere autorizzazione. L’autorizzazione definitiva la si ottiene solo a film montato.
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 9:07 PM
Grazie per le interessanti informazioni e a maggior ragione complimenti per la realizzazione del film. Io sono contento di questo ZalAbb perché ho bisogno di rivedere e rimeditare immagini e parole. Ora voglio rivedere anche gli altri quattro film offerti prima della scadenza e poi mi riabbonerò volentieri ai prossimi. Sono riuscito a vedere tutti i film insieme a mia moglie e questo in particolare con figlia e genero. Mi sono piaciuti anche moltissimi i filmini della tua famiglia con belle inquadrature. Io ricevetti in dono da mio padre una cinepresa super 8 Canon 814 nel 1969, ma il filmino di 15 metri durava tre minuti e io cercavo di risparmiare … se avessi avuto gli attrezzi di oggi … a proposito di progresso…
LauraFantini
Laura Fantini
November 28, 2019 at 9:10 PM
L’Attesa dell’alba di Nanni Moretti una volta, ma forse anche oggi.., mi evocava un’altra Attesa…quella nel Deserto dei Tartari
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 9:22 PM
Beh avere pochi metri e pochi minuti è anche un vantaggio a volte, si riflette di più prima di girare.
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 9:23 PM
L’attesa di ciò che non dipende da te e che aspetti dalla parte sbagliata..o qualcosa del genere…
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 9:27 PM
Grazie per l’interessante colloquio e per la pazienza nel rispondere e grazie per i tuoi bellissimi film da noi molto apprezzati.
MireilleSenn
Mireille Senn
November 28, 2019 at 9:34 PM
De très belles images, des cadrages choisis et un récit poétique pour aborder un sujet qui l’est moins. Une manière de faire parfois déstabilisante, comme j’aime. Immagini molto belle, quadrature ricercate e una rarrazione poetica per far riflettere su un soggetto che non lo è tanto, poetico. Un modo di fare a volte sconcertante, e mi piace. Difficile iniziare un dialogo tramite un tchat. E allora mi allontano del film e ti chiedo : Quale dovrebbe essere il ruolo della televisione di servizio pubblico, a tuo avviso, oggi e domani ? C’è ancora possibilità di far vivere un servizio pubblico audiovisivo ? Come ? (Come lo intuisci, lavoro in televisione, qui a Ginevra.)
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 9:37 PM
Cavoli che domanda semplice semplice
LauraFantini
Laura Fantini
November 28, 2019 at 9:40 PM
Complimenti. È notevole come si riceva e si gusti un senso di POESIA (l’ottima fotografia?! Il raffronto con i filmini del passato?) nonostante insieme si resti pervasi di quella solita RABBIA di fronte a un racconto passato e presente di sfruttamento e di sola logica del dio profitto…. Ma come si rapportavano con te, con voi, le persone che incontravi che intervistavi, erano curiose erano interessate chiedevano su COME volevi “utilizzare” i loro racconti?
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 9:41 PM
Non sono un esperto di televisione, ma a me piacerebbe molto che la televisione provasse ad avere degli spazi non “formattati”, una parte di programmazione che possa stupire perché non corrisponde ad una serialità che ripete dei format, in questo modo svolgerebbe almeno la funzione di non omologare i gusti, ma di ospitare delle sorprese, degli sguardi inattesi, delle contaminazioni. Credo insomma che forse più del contenuto sia la modalità ciò che costruire un impatto sociale più strutturale. Il pubblico televisivo è in qualche modo abituato a vedere anche la denuncia, anche la ricerca inscatolati dentro a dei box formali predeterminati e questo raffredda le relazioni e riduce l’impatto.
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 9:45 PM
Rispondo a Laura, riprendendo un pezzo di risposta data a Sergio. Per i Kazaki è molto difficile, e anche in alcuni casi pericoloso, parlare di questi temi, così molti hanno rifiutato il nostro invito, ma chi poi ha deciso di partecipare al film l’ha fatto con intensità e con alcuni di loro siamo rimasti in contatto. E aggiungo Noi dicevamo di essere lì per vedere ciò che non ci era stato possibile vivere: un Paese nella fase di grande crescita economica. Allora la gente, che sa bene come in Italia questa crescita si sia arenata, sorrideva preoccupata e ci chiedeva se fossimo andati lì a “portare sfiga”! Questa provocazione reciproca iniziale a volte coneglava gli animi e a volte lo scaldava e permetteva di iniziare a lavorare insieme.
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 9:46 PM
E grazie a tutti per i complimenti. Aspetto con interesse anche delle critiche, mi raccomando!
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 9:49 PM
Speriamo che i tuoi e vostri film siano mostrati anche in televisione e senza pubblicità! Intanto ce li guardiamo con Zalabb
MarinaMorani
Marina Morani
November 28, 2019 at 10:01 PM
Forse non avrei indovinato che il dialogo tra madre e figlia fosse la scena piu centrale e importante. Ma certamente e’ una scena che mi e’ rimasta molto impressa. Lo sguardo della figlia mostra seria preoccupazione per il futuro che la madre sembra non cogliere . Ho trovato nello sguardo della figlia come anche una certa durezza verso la madre. Mi ha colpito molto la consapevolezza della figlia e il suo desiderio di lavorare nel campo delle energie rinnovabili, questioni che la madre sembra non capire, ancorata a una visione idealizzata e naive dello sviluppo economico portatore di benessere. Un’ altra scena che mi ha colpito e’ stato anche il dialogo tra le ragazze del villaggio e la giovane donna che fa ritorno per una breve visita . Ho trovato la conversazione molto interessante per la sua universalita, e mi sono immedesimata fortemente in entrambe le esperienze e prospettive. Grazie Andrea Segre, un altro suo capolavoro che ho amato molto.
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 10:02 PM
I sogni del lago salato è andato in onda su RaiStoria senza pubblicità almeno due otre volte, è co-prodotto da RaiCinema infatti. Il problema è che quando mettono in onda questi lavori è quasi sempre abbastanza in sordina. Io stesso scopro che sono andati in onda dopo, non riesco quasi mai a saperlo prima. Anche per i film di finzione. Io Sono Li e La Prima Neve sono andati in onda su Rai2 e Rai3, ma non lo sapevo, l’ho saputo dopo. Strano, ma funziona così. Non sempre, sia chiaro. Ma capita.
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 10:13 PM
La cosa che ci è difficile immaginare, e che ho trovato nei materiali d’archivio e che ho capito da chi ha vissuto in quegli anni, è che in Italia tra il ’50 e il ’70 pochissimi avrebbero potuto capire una frase tipo “lo sviluppo industriale può creare dei problemi”. Ora sembra incredibile, ma è proprio una questione basilare di costruzione del senso comune. Per questo il viaggio in Kazakistan è stato un viaggio nel tempo.
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 10:14 PM
Io ora se non c’è nessuno andrei a dormire. C’è qualche altra domanda?
SergioGibellini
Sergio Gibellini
November 28, 2019 at 10:18 PM
Sono contento che i tuoi film siano anche stati trasmessi in televisione. Io sono li lo avevo visto al cinema a Genova presentato da te e da Marco Paolini e poi successivamente da DVD per circolazione familiare mentre “la prima neve” acquistando un DVD. Certo che trovarsi al momento giusto davanti al televisore è sempre più difficile e le trasmissioni televisive si guardano sempre più in “streaming on demand”. Vedo che “La prima neve è disponibile in RAI Play: https://www.raiplay.it/programmi/laprimaneve Cari saluti e ringraziamenti!
LauraFantini
Laura Fantini
October 23, 2024 at 2:54 PM
Grazie Sergio per la prezIosa informazione!
andreasegre
andrea segre
November 28, 2019 at 10:23 PM
Buona notte a tutti. Alla prossima e diffondete ZalABB. Ciao a
PierfrancescoMarsiaj
Pierfrancesco Marsiaj
December 12, 2020 at 8:56 AM
Il video non è più disponibile? Sembra che chieda una password ora per poterlo guardare. Gli altri film di ZalABB si possono vedere tutti
comunicazionezalab
comunicazione zalab
October 23, 2024 at 2:54 PM
Grazie della segnalazione, il video è nuovamente disponibile.