Scherza con i fanti

73 min2019
I diari di quattro soldati italiani, dall'Unità d'Italia a oggi che testimoniano il rapporto difficile, sofferto e anche ironico del popolo italiano con il mondo militare e con il potere.

Scherza con i fanti

73 min2019

Sinossi

Italiani brava gente? Discutibile. Ma certo il nostro non è mai stato un popolo realmente guerriero, anche perché la millenaria storia del Paese ha visto fin troppe guerre, violenze, invasioni.

Partendo da questa particolare condizione storica, Scherza con i fanti vuole essere un viaggio tragicomico nella recente storia d’Italia, e insieme un canto per la pace. Ma soprattutto si propone con un percorso lungo più di cent’anni, dall’Unità d’Italia ad oggi, per scandagliare il difficile, sofferto e anche ironico rapporto del popolo con il mondo militare, e con il potere. Tutto questo, attraverso alcuni meravigliosi canti popolari, e quattro diari di guerra; quelli di: un soldato lombardo del Regio Esercito di stanza a Pontelandolfo, in Campania, dove fu tra i protagonisti dell’eccidio di civili più cruento all’indomani dell’Unità d’Italia; un autista viterbese del Regio Esercito, che nel 1935 andò a combattere in Etiopia, convinto del primato fascista, e che invece scoprì la realtà dei gas ai danni della popolazione locale. 

Il terzo diario è quello di una giovane donna borghese, che divenne partigiana sulle montagne tra Parma e La Spezia e che combattè due guerre, la prima contro i nazifascisti e la seconda, forse la più difficile, contro gli uomini. Infine un sergente napoletano della Marina militare, oggi quarantenne, che ha prestato servizio nelle missioni di pace internazionali e che in Kosovo ha scritto un diario ricco di umanità.

I diari si intrecciano con i canti e le musiche popolari di gioia e di dolore scelti, e talvolta composti, da un maestro come Ambrogio Sparagna; e con il prezioso repertorio di memoria dell’Archivio storico Luce, che si interfaccia con le immagini di oggi, attraverso quel paesaggio italiano nella cui varietà spiccano i sacrari militari e i cimiteri, dove riposano migliaia di soldati italiani e stranieri. 

Non ultima, la testimonianza di un grande intellettuale, Ferruccio Parazzoli, che il destino ha voluto abitasse su quel Piazzale Loreto da lui “cantato” nei suoi romanzi. E le note della commovente ‘San Lorenzo’ di Francesco De Gregori, scandita sulle immagini Luce, tra distruzione di una città e immagini di una nuova speranza di ricostruzione e convivenza nella pace.  

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Commenti al film

SergioGibellini
Sergio Gibellini
May 29, 2020 at 6:39 PM
Un film bellissimo, che mi ha commosso; un grande lavoro di ricerca e montaggio di filmati d’epoca, che mostra le nostre origini, che si preferirebbe nascondere come la polvere sotto il tappeto; i tempi vissuti dai miei nonni e dei miei genitori, un ventennio di indottrinamento a partire dai bambini, immagini accompagnate dalla musica popolare, di guerra, di lotta partigiana, rievocativa. Quella musica che mia sempre istintivamente commosso, perché la collegavo alle tante persone che la hanno ascoltata, cantata e ballata; musica come un momento di felicità di tante persone soggiogate e costrette ad una vita modesta e povera. Gli stessi motivi noti ai nostri nonni e genitori e, oggi, riesumati da musicisti, coristi e danzatori resilienti rispetto al sistema. Le parole del militare di professione contemporaneo, che ci riporta alle guerre del presente danno un segno di ottimismo e a completare la descrizione della sua figura singolare ci sono le ultime immagini del film ancora connesse alla musica popolare. Grazie per questo magnifico film! Sergio
SergioGibellini
Sergio Gibellini
May 29, 2020 at 6:39 PM
Un film bellissimo, che mi ha commosso; un grande lavoro di ricerca e montaggio di filmati d’epoca, che mostra le nostre origini, che si preferirebbe nascondere come la polvere sotto il tappeto; i tempi vissuti dai miei nonni e dei miei genitori, un ventennio di indottrinamento a partire dai bambini, immagini accompagnate dalla musica popolare, di guerra, di lotta partigiana, rievocativa. Quella musica che mia sempre istintivamente commosso, perché la collegavo alle tante persone che la hanno ascoltata, cantata e ballata; musica come un momento di felicità di tante persone soggiogate e costrette ad una vita modesta e povera. Gli stessi motivi noti ai nostri nonni e genitori e, oggi, riesumati da musicisti, coristi e danzatori resilienti rispetto al sistema. Le parole del militare di professione contemporaneo, che ci riporta alle guerre del presente danno un segno di ottimismo e a completare la descrizione della sua figura singolare ci sono le ultime immagini del film ancora connesse alla musica popolare. Grazie per questo magnifico film!
davidepassuello
davide passuello
February 12, 2023 at 9:48 PM
Solo la pace può demolire le guerre. E se gli italiani volgiono sperare in qualcosa, che investano ad educare alla pace. Questo tratteggio della nostra storia, di italiani rammendati, ci riporta alle radici che abbiamo perduto, troppo facilmente dimenticato. Ogni guerra schiaccia gli ultimi, uomini donne, soldati di entrambe le parti; ma specialmente i bambini che non comprendono e non dimenticano. Significative le immagini in chiusura, che danno speranza consegnata nelle mani dei bambini.